martedì 12 marzo 2013

Tema: A porte chiuse

Sez. Conclave
Svolgimento

Tutto quello che doveva fare era stare immobile, neanche movimenti piccoli con la testa – né tantomeno con il corpo - erano permessi, niente, e quando non riusciva più a stare in piedi dopo ore e ore di immobilità, doveva prima chiedere il permesso e se veniva accordato allora poteva spostarsi in bagno, e accontentarsi di chiudere senza chiave, per sciacquarsi il viso, placare l’ansia che quella situazione creava, oppure, a volte, chiedeva qualche minuto solo per allontanarsi dal rigore carcerario che le pareti sembravano creare. Era inutile, ogni volta che doveva presentarsi di fronte a tutti i cardinali, sentiva di non essere mai all’altezza, poi si ripeteva sempre che se si trovava lì, probabilmente, così era stato deciso dai piani superiori - quelli superiorissimi – amava dire, e nascondeva un sorriso appena accennato, in modo da non farsi vedere dai due uomini che si occupavano della vestitura.
Il vestito non era neanche così bello: la solita tunica bianca e sopra la mantella rossa ornata di pelo di ermellino, l’unica cosa che faceva la differenza erano le scarpe, l’elemento essenziale, le protagonista vere della scena; ormai erano tutti riuniti da giorni, da ogni parte del mondo si erano incontrati, le prime pagine di tutti i quotidiani di quelle giornate erano per loro.

Quando tutto fu pronto, perfetto, i due uomini misero un velo sulla sua testa in modo da coprire anche gli occhi, poi presero la sua mano e insieme si spostarono in un’altra sala - ma tanto una vale l’altra – pensò. Si fermarono,  qualcuno tolse quel velo dai suoi occhi (li aveva tenuti chiusi fino a quel momento), e uno dei due uomini della vestitura si avvicinò, guardò con attenzione ogni dettaglio che avevano curato, poi si voltò e indicò un buco largo nel pavimento che comunicava con la stanza sottostante (dalla quale arrivava un brusio indistinto) – questa volta entri da lì – disse, e poi uscì dalla stanza seguito dai suoi colleghi. La stanza era buia, probabilmente era stata una soffitta o un vecchio deposito di materiale inutilizzato.
Nella stanza sottostante la soffitta, intanto, i preparativi si erano fermati, ormai sarebbe stata questione di qualche minuto e tutti i cardinali erano ai propri posti. Il cardinale che aveva organizzato tutto si era occupato personalmente della chiusura delle porte e delle finestre e teneva la chiave dentro una tasca minuscola sotto la tunica. 
L’attesa era ormai conclusa: era arrivato il momento di mostrarsi di nuovo, comparire di fronte al gruppo di vesti rosse che ormai alzavano la loro voce, impazienti. Qualcuno disse di fare silenzio, poi il cardinale organizzatore spense tutte le luci. L’uomo seduto a capotavola fece un cenno e dall’asta lunga cinque metri che dal piano superiore scendeva verso il pavimento e finiva al centro del tavolo, scivolò la figura vestita con abiti papali - lasciando che il suo corpo roteasse attorno al tubo. Arrivò sul tavolo con un tonfo che fece cadere qualche bicchiere che andò in frantumi. Per un attimo calò il silenzio in sala, i cardinali non sapevano come comportarsi di fronte a quella figura che era precipitata dall’alto e adesso era in piedi sul tavolo -avete aspettato otto anni - disse la donna da sotto il cappuccio – adesso sono tornata tra di voi – poi afferrò un lembo della mantella rossa e la lasciò scivolare sul suo corpo fino al tavolo (un cardinale si fece spazio tra gli altri per riuscire ad afferrarla), e con un movimento rapido delle dita staccò un bottone della tunica bianca e lasciò cadere anche quella, rimanendo finalmente nuda sul tavolo. In sala esplose il delirio in un attimo: cardinali che lasciarono i propri posti per avvicinarsi a lei, altri la chiamavano, si accalcavano per riuscire anche solo a sfiorarla. Qualcuno accese la musica – sempre la stessa – pensò lei, e mentre portava avanti il suo spettacolo arrampicandosi sull’asta e lasciandosi cadere anche a gambe strette e testa in giù cantava: When you call my name it's like a little prayer I'm down on my knees, I wanna take you there, In the midnight hour I can feel your power, Just like a prayer you know I'll take you there.

Federico Orlando


8 commenti:

  1. porca miseria, la cenetta modello Eyes Wide Shut... non si fanno mancare niente i ns cardinali!
    Gd

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  2. stiamo lievi :) eh eh eh
    Madonna santa subito
    Meis

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  3. ahahah ecco! Anche qui avevo paura, ma in questo caso... avevo ragione!
    Madonna piace agli atei, ma ai cardinali forse di più!
    Questo post è fortissimo! Subito in lettura!
    AG

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  4. dissacrante. E bravo l'Orlando!

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  5. Bambini mi state diventando birichini...molto bravi, eh? ma tanto tanto birichini!

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  6. Che racconto peccaminoso... Tocca andare a confessarti!!
    ;-)
    A
    Bello, proprio divertente!

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  7. Proprio un'allegra combriccola.(emoticon bungabunga)

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  8. Certo preferisco immaginare che tutta questa ambaradan sia solo una festa di carnevale dove gli uomini(ricconi)abbiano scelto, come stimolante trasgressione, di vestirsi da prelati e concedersi la pop star come divertimento personale! Qui l'animo umano fa una pessima figura, ma sappiamo bene che al momento la situazione è quella che è! Ineccepibile scrittura.
    Nella realtà confidiamo in anime migliori e non solo in ambito religioso, ma anche politico, forense ecc..., ecc..
    Insomma, che Dio ce le mandi buone se no... (come dice il Meis) non ci resta che piangere. Bravo FO, ogni scritto che invita a riflettere è un ottimo testo. E' importante far sapere quali sentimenti suscitino in noi i comportamenti degli altri.

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