mercoledì 20 marzo 2013

Tema: Una fermata da Oscar

Svolgimento

Cercare una faccia da mettere addosso all’anima del mio personaggio è diventata, ormai da anni, la parte più difficile del mio lavoro, eppure quella ragazza aveva attirato la mia attenzione. L’avevo adocchiata non appena era salita sul metrò. 
Tra i musi lunghi del lunedì mattina le avevo incollato gli occhi addosso scrutandola da sotto la falda del mio Panama. Un Montecristi modello Ausin. Era scesa qualche fermata dopo, a Moscova. Le ero corso dietro. Era lei quella che volevo per il mio film. La sua bellezza sembrava sconfinare nella poesia ed io, alla ricerca di una faccia inedita, ero stato ipnotizzato da quel viso lì per lì diverso da tutti. 
Poi quel sorriso, un attimo di esitazione, ma alla fine la mia speranza si era spezzata, alla maniera un filo di spaghetti.  
Le avevo mostrato il mio biglietto da visita e l’avevo vista trasformarsi sotto i miei occhi. 
Il clichè era venuto fuori come ad uno schiocco di dita.
Gli occhi lucenti che avevo rincorso, anzi, inseguito, adesso erano increspati da un atteggiamento ammiccante. Io che detestavo cercare la mia attrice tra le attrici avevo davanti lei! Il prototipo omologato che non differisce dagli altri neppure in un battito di ciglia (ciglia nere e lunghissime). 
Aveva tirato su la schiena assumendo una postura quasi innaturale, impalando le spalle fino a fare sporgere i seni in un’offerta neppure tanto simbolica. Con l’indice e il pollice della sinistra ha tirato giù l’orlo della maglietta. Un gesto che crede io non abbia notato. La scollatura sprofonda nella fresca attaccatura del seno. Un seno pieno e rotondo, una quarta senza ritocchi. Ma noto, purtroppo, che la ragazza sa bene di essere bella, anzi bellissima. Ed ecco il sorriso. Mi è più facile definirlo una smorfia, la dice lunga sulla sua disponibilità. Senza riserve. 
Ancora l’offerta. Con le sue labbra piegate all’insù punta a rendere appetibile il prodotto, imita un sorriso da pubblicità. Continuo a guardarla, mentre assisto alla metamorfosi, l’evoluzione, o meglio, l’involuzione, da specie umana a merce da supermercato. 
Con la voce impostata vuol farmi notare che non ha alcuna inflessione, infatti, non intuisco da quale regione provenga. Peccato. Fosse stata pugliese mi sarebbero venuti in mente gli uliveti, fosse stata toscana, veneta o lombarda avrei potuto richiamare alla mente Firenze, Venezia, questa mia stessa Milano o percepire nell’aria l’odore di vini pregiati. Per il film l’avrei fatta doppiare senza problemi. Invece, il suo accento è da villaggio globale, risulta piatto ed anonimo come il mare delle fotografie (se non scrivi la località sul retro non sai più dove le hai scattate).


No, non è adatta al mio film, però andrebbe bene per qualche festa “comandata”; si, comandata dal mio produttore che all’invito fa seguire la solita frase “mi raccomando seni grossi e roba fresca” come si trattasse di un tocco di carne ordinato al macellaio.  

Intanto sta già sciorinando l’elenco delle sue esperienze che gonfia come i prezzi prima dei saldi. Non l’ascolto. Vorrei non arrendermi e sperare che in lei si possa ancora scoprire qualcosa; qualcosa che non siano seni, gambe e servizietti scontati.
Vorrei poter tornare indietro e fermare l’immagine a quando l’ho vista salire. Ricordarmi di lei così come l’avevo creduta, senza portare con me, per l’ennesima volta, l’immagine di una faccia falsa e perfetta che in edicola si venderebbe così, come il panettone a Natale.
Gira la testa sbuffando, si rilassa e con un accento spudoratamente siciliano, mi dice:«Senta, se le serve il tipo che ho appena interpretato con me perde solo del tempo». 
Se ne va e mi lascia di stucco. 
Purtroppo ha creduto fossi il solito stronzo!

Adelaide Jole Pellitteri

16 commenti:

  1. mi permetto di segnalare la necessità di una revisione della punteggiatura...in alcune parti ci si perde anche il senso della frase..."Adocchiare" e "occhi addosso" così ravvicinato un po' stonano e appesantiscono...cercherei anche dei sinomini a frasi un po' abusate come "tirato su la schiena", "vorrei tornare indietro", non so...è un po' la sensazione del già letto e irrisolto...l'idea non è male ma la risolverei più sul piano del linguaggio per evitare proprio per evitare quel senso di "argomento abusato"
    Meis

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  2. Ciao Iole, ma quanto sei diventata brava!!!
    Questo è tuo, solo tuo, con un finale spiazzante.
    Ci sono solo alcune cose che ti segnalerei: che se non fosse che quel finale spiazza poi tutto e dunque annulla l'effetto che ti sto qui di seguito a dire.
    In alcuni passi ti dilunghi sulla descrizione della merce esibita, potrebbe essere snellita, come le considerazioni del supposto regista mentre con rammarico si fa venire in mente delle sensazioni che invece questa fanciulla, non proprio di primo pelo, non gli suscita: vini pregiati ad esempio. Qui ti sei deconcentrata e sfuggita all'impegno preso con te stessa: scrivere un pezzo di gran qualità, come del resto è.
    Lo confermo e lo sottoscrivo: viva Joletta la mia cuginetta!!!!

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  3. A voi che leggete vi segnalerei che stamane dobbiamo prendere atto che la posizione di Cipro e la conseguente posizione della Germania fanno paura!!!
    Vi dico solo: Cipro guarda alla RUssia, la Germania si scompone.
    Proporrei un tema a tema.
    La crisi economica e lo scoppio della seconda guerra mondiale ad esempio: non finirei mai di scrivere di ebrei, olocausto.
    Non c'entra niente con il tema di Iole, ma dobbiamo pur tenere le antenne rivolte anche fuori di qui, prima che ci travolgano ancora!!!!
    Scusatemi ancora e ...mi aspetto tutte le vostre reazioni!

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  4. Grilletto Salterino20 marzo 2013 alle ore 17:04

    E' piacevole, anche se, la sottolineatura sul cappello fatta dal narratore protagonista fa a pugni con la ricerca dell'anima e la tirata moralistica sulla merce esposta in vetrina. Forse non l'avrei concluso così: in una battuta lei tira fuori quel che lui cercava, un regista che si rispetti mica la lascerebbe andar via con un "purtroppo ..." rassegnato. Del resto, aveva appena detto "vorrei non arrendermi ..."

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  5. Il racconto è bello, il finale a sorpresa, brava!
    Mi permetto di farti alcune 'critiche costruttive '(almeno spero) : alcune frasi secondo me sono ridondanti, sopratutto nella parte centrale. Toglierei, ad esempio, da 'continuo a guardarla.. '(hai già spiegato che sì sta mettendo in mostra) e il pezzo da 'fosse stata pugliese ' a 'vini pregiati '.. Per il finale toglierei l'ultima frase, in modo di finire con l'effetto speciale.
    Ovviamente sono solo mie idee, consigli...

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  6. EVVIVA!!! Sono contentissima dei vostri consigli, sono tutti buoni ed acuti. Comincio con il Meis: grazie infinite io il male della punteggiatura me lo porto da molto tempo e sto sudando sette camice per "aggiustarmi" (sembra assurdo, ma è così)
    Anche Cla ha ragione snellire è un duro lavoro per una come me, ma anche su questo ci sto lavorando. Concordo per il tema proposto
    A Grilletto dico che lui resta spiazzato fa la parte che non vuole assolutamente fare ed in una Milano affollata mi pareva che la ragazza potesse dileguarsi in fretta, ma accetto di buon grado l'osservazione.
    Sabri il pezzo da pugliese in poi voleva sottolineare una ricerca diversa del regista che con voleva una bambola con la pronuncia perfetta ed era su questo che volevo rimarcare, ma come spesso succede (e qui è il bello delle osservazioni) non sempre arriva il messaggio che inviamo. Grazie a tutti voi che mi avete letto. Queste sono le cose che ci possono fare migliorare nei nostri difetti.

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    1. C'è poco da aggiustare qui, c'è stoffa e talento. Solo delle distrazioni!
      A volte concentrarsi sul pezzo non riesce in maniera continua. A volte si ha bisogno di divagare. E' questo che intendevo.
      Baci!

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  7. Adelaide,
    Il messaggio l'avevo capito ma, secondo me, scrivendo 'Peccato. L'avrei fatta doppiare.. ,' l'avresti reso lo stesso .
    I consigli servono proprio a questo : a capire cosa arriva al lettore e come si può migliorare
    Continua così!

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  8. In questo pezzo anch'io ho avvertito delle ridondanze nelle descrizioni, ma ho pensato che l'eccesso dei dettagli sia volutamente strabordante, al pari della ragazza.
    Fa piacere scoprire che alla fine è tut0ta una recita e si tira un sospiro di sollievo. Jole, la frase di chiusura non l'avrei messa. Ciao (emoticon sollevato)

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  9. Grazie anche a te RQ concordo con le ridondanze, ma all'ultima frase non vorrei rinunciare, piuttosto penso che accetterò il consiglio di Grilletto e farò sparire la ragazza tra la folla prima che lui si riprenda dal colpo subito.
    Perchè il succo è lì: un regista che non riconosce una vera attrice, pronto a criticare le "attricette" mentre lui viene scambiato per un regista piccolo e gretto. Non sempre siamo ciò che sembriamo.
    P.s correzione alla mia prima risposta: non migliorare NEI nostri difetti! (AHAHAH), ma guarire dai nostri difetti

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  10. Adelaide, non rinunciare all'ultima frase, se non vuoi (sebbene a me non piacciano le "spiegazioni"). Devo dire che non concordo quando dici che il lettore è di natura pigro (lo so, lo so, era stato detto nel post precedente), io di sicuro non lo sono e vedere e rivedere una frase per trovarci spunti più o meno diversi da quelli della prima lettura, beh, mi è utile. Anche il confronto.
    Per quanto riguarda il tuo pezzo, è vero, forse ci sono delle frasi che andrebbero potate perchè un po' ripetitive, però, come diceva Grilletto, è piacevole!
    Ciao!

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    1. Grazie FO, ti dico subito che ho apportato quasi tutte le migliorie consigliate è adesso funziona molto meglio (ho tolto pure tre "come" che mi erano sfuggiti)ed ho aggiunto una frase che chiude il racconto, così la ragazza si perde tra la folla di Milano. Mi dispiace contraddirti sul fatto del lettore "pigro" perchè tu non fai testo, come me leggi sicuramente tantissimo e con bramosia. Io mi riferivo al lettore "che non scrive". Quello che compra i libri per distrarsi, per passare un po' di tempo senza grande impegno. Grazie comunque, di tutti i vostri consigli, come vedi, ne faccio tesoro,ovviamente cerco di comprendere anche i commenti sui testi degli altri.

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    2. P.s questo vi dimostra che se ogni tanto faccio la romipina e solo perchè voglio imparare per migliorare e sono molto determinata a farlo.

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    3. Joletta io penso che tu debba prescindere dai commenti e dai consigli. Migliorare è un'operazione spontanea. Basta essere nel magma giusto. Se qui ti senti nel posto più stimolante che altrove è il posto giusto. Osserva e leggi. Poi se ti va cambia. Ma solo per te e se lo ritieni giusto. Esserci e basta. Questo è già un gran dono che fai a tutti noi. Vado a rileggerti. Sarà stimolante. un bacio
      Clo

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    4. Grazie Cla hai sempre belle parole per me. Tranquilla non sono un tipo facilmente influenzabile, valuto bene ciò che mi viene dettoaccio le prove e controllo se mi convince. Ti assicuro che le migliorie sono state apportate.
      Mi hanno già pubblicato diversi racconti e sono più che soddisfatta di essere qui tra voi. A volte ho paura solo di essere pesante quando sono io a fare gli appunti, ma lo faccio istintivamente per l'amore che ho verso la scrittura. Un bacio dalla ciginetta Joletta.

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  11. Carissima Jole, questo racconto mi pare "conoscente"!!
    Ciao, Antonella

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