Come ci ha spiegato la maestra, nel mondo reale che ci circonda ci sono troppe camille editoriali tutte fatte con la stessa ricetta romanzesca: tre personaggi che soffrono veramente troppo (assai), almeno 60.000 parole semplici, pruriti all'apparato genitale q.b. e una manciata abbondante di punti e a capo.
La maestra ci ha detto che ci sono delle persone, ritenute scemissime e che si fanno chiamare generazione TQ, che odiano le camille editoriali e vorrebbero che tutti ammettessero che sono indigeste e fanno rincoglionire (questa parolaccia l'ha usata proprio lei).
A molti i TQ fanno ridere, dice la maestra, perchè nel mondo reale che ci circonda quando qualcuno si incazza tutti gli altri si scompisciano e fanno a gara a chi fa più pipì: dicono persino che i TQ non sono veri militanti perchè, a differenza di altri come i Wu Ming, non partecipano a cose in piazza tipo il G8. Ma se i TQ andassero a Kabul, allora li prenderebbero sul serio?
GD
* generazione TQ: movimento di intelettuali e altri lavoratori del mondo della cultura e dell'editoria che hanno deciso di attaccare il sistema.
GD
* generazione TQ: movimento di intelettuali e altri lavoratori del mondo della cultura e dell'editoria che hanno deciso di attaccare il sistema.
...stai parlando di qualcuno in particolare per caso?
RispondiEliminaIo odio tutti i libri di Margareth Mazzantini, in particolare quello di cui avete pubblicato la copertina sopra, senon fosse la moglie di quell' altro nessuno se la filerebbe. Libri patetici come Lei.
RispondiElimina@Anonimo: pensa un po', la Mazzantini ha scritto "Zorro" per suo marito perchè pare che in letteratura mancasse un testo modulato sulle sue capacità interpretative... buttana 'ra miseria a iddu Shakespeare non gli basta..
RispondiElimina@Federico Moccia: non mi riferivo a te, le tue "editoriali" non sono solo camille...
RispondiEliminaahahahahah!
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