venerdì 2 dicembre 2011

Tema: Mi sparano e l'ultimo ricordo è .......

Sera del 31 dicembre 1995: dopo essersi tirata a lucido più di una palla da biliardo dentro un vestito di ciniglia nero altamente infiammabile, con 2 bottoncini dorati sulle tette ON OFF, scende traballante le scale con le tipiche scarpe taccute da capodanno ai piedi, e un paio di comode e morbide paperine nel sacchetto di plastica  dell’Eurospin in mano.
Fuori fa un freddo porco, che nella scala del gelo è due tacche più in basso del freddo cane.
La Panda college sembra freezer blu metallizzato, lei entra velocemente tirandosi fin sopra la pancia la copertina scozzese verde bottiglia di barbera in lana rigenerata che tiene in auto insieme ad un paio di anfibi che nella vita non si sa mai.
La prima fermata è alle 20 a casa  di Picchio per far arrivare le 21 senza addormentarsi da soli a casa (Anna odia la serata di capodanno, frantumerebbe tutte le palle di Natale appese all’ albero del soggiorno ma il bon ton e l’abito glielo impediscono. Si limita per cattiveria a spegnere la candelina rossa  del centrotavola natalizio provocando puzza e un filo di fumo. “Che Stronza “ pensano.)
Sul divano azzurro ci sono  Titti e Mizzi che se la contano : “che bella parrucca che hai in testa” “quante pailletes che hai addosso” “mi fai provare le tue scarpe? " "Che puzza ma sono di finta pelle! "
Alle nove meno un quarto è ora di andare , Anna si alza dal divano e ad alta voce e con lo spirito di un  camionista annuncia a tutti : “ Vado a fare l’ultima pipi’ dell’anno e sono pronta” .  Entra con passo felpato nel  bagno  rosa antico e chiude a chiave la porta.
Voilà, è fatta!  Solo che la porta del bagno non vuole aprirsi. La chiave non gira, bloccata – stronza esci subito ma lei non ne vuole sapere. Sfondare la porta  non si può, è in legno massiccio con stizzosi  puttini  in bassorilievo,  di uscire dalla finestra non se ne parla: ha le dimensioni della gattarola – la vezzosissima porticina da cui escono i gatti – e poi si trova a 2 metri dal pavimento, ma soprattutto, è dai tempi di Mary Poppins che non si vede una signora volare.
Rassegnata a passare la notte di Capodanno 95/96 in un  bagno rosa antico a Palera,  si siede sulla vasca da bagno , mentre fuori dalla porta  assiepati come galline in un pollaio s’ammazzano a colpi di risate. Ma il destino, che ha più fantasia di tutti fa arrivare Sara: tric trac truc e la porta si apre come una cassaforte:  prima spuntano i bottoncini dorati e poi  tutto il resto.
La seratona al Castello di Macello, sperso nella campagna nebbiosa ed umida come il muso di un bull dog li attende con ricchi premi e tanti cotillons.
Anna entra nel salone accogliente e leccato a passate di lumache,  il  tepore emanato dal camino sa di puzzetta,  c’è appeso il muso di un cinghiale peloso e grasso ai cui denti è stato fissato il festone colorato. Un tavolo lunghissimo ricoperto di tartine colorate dai gusti esotici di prosciutto di praga e salame ungherese. Lei pensa ai ramarri:  “se ci capitassero sopra impazzirebbero”. Ne addenta una e pensa : ”che schifo, ribes e gorgonzola”. Beve il primo bicchiere di rosso per togliersi il gustaccio dalle papille, con quello che ha speso, pensa,  avrebbe diritto di accedere illimitatamente alla cantina del Castello, intanto il complesso dal vivo  inizia a strimpellare .
Al quarto  bicchiere di rosso entra nell’atmosfera del Capodanno, toglie il festone dai denti del cinghiale e se l’avvolge come un pitone  intorno al collo :  è tempo di karaoke!
Ma la ciucca triste è in agguato, allo scoccare della mezzanotte il vino si trasforma in pianto, lacrime di Barbera di Gallina 1993,  e un bicchiere di Barbaresco dei Produttori, troppo poco.
La ciucca si affievolisce sulle note del “Ballo del qua qua “….le ultime parole che si ricorda sono  :  “ ogni papero lo sa, sa far solo qua qua “ e poi il buio… ma non era quello della cantina.
AW

8 commenti:

  1. mai letta una storia così triste, la piccola fiammiferaia al confronto è una barzeletta sui carabinieri: ci vedo Dickens infarinato con i melodrammoni anni '50 con Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari (Meis, come li chiamavano? hanno un nomignolo...).
    Wood, sei um'alunna dal piglio davvero drammatico...ahahahhaahaahhahahahhahaha
    GD

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  2. atmosfera minimal di grande impatto...e il ballo del qua qua diventa la colonna sonora di una catastrofe imminente, solo avvertita...adoro!!
    meis

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  3. Meis, la tragedia è che è tutto vero..tranne il finale perche' sono qua a raccontarlo!

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  4. ma cara wood lo sai che la realtà sa essere sempre più affascinante della finzione! si tratta sempre e solo di saperla raccontare...ps: posso prenotarmi per un ballo del qua qua a due? poi alla fine ce le facciamo ripiene di pancetta e castagne :) posso anche fornire parrucche e paillettes in quantità volendo
    meis

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  5. vogliamo foto di tubino nero in ciniglia con bottoni on/off dorati!

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  6. aahahhaahaaahaha, qui tocca fare uno svolgimento party con le controbottiglie di barbera e le parrucche giuste! ahaahhahahaha
    (a me il biondo non dona..ahahahahha)
    GD

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  7. Propongo di collegarci tutti in VIDEOCONFERENCE su SKYPE il giorno 8 dicembre, decidete l'ORA di collegamento.
    @ Meis mandami le PAILLETES, le adoroooo!!
    @ Bartucca, le foto della serata le ha un mio amico , gia' chieste.
    @ D'Amato tu di scosa ti occupi?? non del VINO perfavore!! A quello ci penso io!

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  8. @Wood Bellissimo! Ma ad un certo punto non hai pensato che sarebbe stato più divertente passare la festa chiusa in bagno da sola, piuttosto che cantare "il ballo del qua qua!?"

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