venerdì 6 aprile 2012

Sez. Ricette - Tema: Maccheroni seduti


Per le vacanze estive andavamo tutti nella vecchia casa a Cesenatico: varie famiglie con vari pargoli al seguito. Meno male che era spaziosa così ci conteneva tutti, la cosa tragica era il solo bagno esistente (potete immaginare le code estive simili a quelle autostradali), la cosa meravigliosa era la grande cucina: tutta bianca, magicamente sempre luminosa e allo stesso tempo fresca, col grande tavolone bianco in centro, le sedie in paglia e la vista sul pino marittimo che spuntava da sotto il balcone che correva lungo la cucina. Passavano i giorni più o meno sempre uguali: bagno a mezzogiorno, pranzo in spiaggia, bagno pomeridiano, passeggiata serale in mare, cena, gelato, nanna. Era martedì, mercoledì o venerdì? Boh? Sapevamo solo quando era domenica perché Nonna Lena spignattava per noi e ci voleva vedere tutti insieme e con calma attorno al tavolone in cucina.Nonna Lena ci teneva, lei di origini pugliesi, a proporci i ricchi piatti della sua terra: ‘Bambini piccoli e bambini grandi, la nonna vi ha comprato la burrata fresca, visto che fa caldo, e vi ha anche preparato prosciutto e fichi fioroni.’ Seguivano gli ‘evviva’ della ciurma affamata come se non mangiasse da quattro giorni. ‘Ho comprato i bomboloni caldi da Gigi che piacciono tanto alle mie nipoti piccine, il gelato e i croissants al cioccolato per la nonna.’ Eh, sì, Nonna Lena è sempre stata una golosona, girava per Cesenatico con lunghi vestiti azzurri svolazzanti, una rosellina rossa sui capelli castani cantando le arie di Puccini in sella alla sua bici: una fermata alla panetteria per dei croissants, una fermata alla gelateria per un cono, una fermata alla pasticceria per dei cioccolatini.


Ma di solito la frase domenicale immancabile era: ‘E poi, per la gioia di tutti, mi sono alzata presto, ho fatto il ragù e vi ho preparato i maccheroni seduti.’ Ecco, i maccheroni seduti erano un tutt’uno con Nonna Lena. Come i martiri rappresentati sempre con il loro oggetto-simbolo, così lei viene da tutti associata a questo mitico piatto di pasta al forno: un Castel del Monte fatto di penne, pennette, maccheroni, besciamella, ragù, polpette, formaggio, verdurine stratificati e con la crosta superiore croccantissima. Nonna Lena l’avrebbe fatto ancor più alto quel castello, se non fosse che il forno ha dei limiti standard in altezza…Quando li ho assaggiati per la prima volta sono rimasta fulminata, ne volevo di più, sempre di più.
‘Che buoni! Ma li hai chiamati tu così?’
‘No, è il nome del piatto’
‘Cioè, in tutta Italia si chiamano ‘Maccheroni seduti’?’
‘Sì’
‘Ma no! I tuoi sono speciali, sono molto di più degli altri! Devono avere un nome che li contraddistingue dagli altri ‘semplici’ maccheroni seduti!’
‘E che nome vuoi dargli?’
‘D’ora in poi li chiameremo ‘Maccheroni seduti non diciamo dove.’
Nonna Lena rise di gusto: ‘Ci sto! Questo nome mi piace! Ha un che di misterioso come piace a me’
E fu così che da allora Nonna Lena, a tutti quelli che incontrava, diceva orgogliosa che lei era la specialista italiana dei ‘Maccheroni seduti non diciamo dove’.

SP

9 commenti:

  1. w le nonne, di ogni Regione e di ogni specie :) <3

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  2. Augh!
    (se tua nonna me li fa vegani, li assaggio)
    GD

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  3. Mangerei volentieri una bella porzione di Maccheroni seduti a Torino..si puo'!? Mandami un pony express con la telia di Nonna Lena, te la rimando lavata e lucidata !! :)

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    1. ok, in cambio tu mandami cioccolato torinese!!!!!! ;-)

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  4. Che meraviglia Sere!! A richiesta li fa ancora! ma quanti ne abbiamo mangiati?! GNAM all'ennesima potenza!
    comunque ora capisco cosa ha creato la ciambella giropancia che mi tiene così aderenti i pantaloni... ;)
    Rinnovo il concetto che scrivi davvero bene, é sempre un piacere leggerti!!

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    1. e quest'estate allora apriamo le richieste!!!!! ahahaha! w la ciambella ke tiene su le sorti quotidiane! grazie aleeeee

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  5. Come, li fa ancora? e tu in tanti anni tenuto nascosta questa cosa... aspetta che ti prenda....

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