domenica 4 marzo 2012

Sez. Anatomia - Tema: Maestra, si può dire Culo?



I maschi disegnati sui metro, confondono le linee di Miro”…

Questo verso della canzone “I Maschi” di Gianna Nannini, l’ho sempre trovato geniale: la perfetta sintesi dell’atteggiamento che spesso in molti assumiamo per giustificare ad esempio la pornografia, dimenticando molto dell’aspetto ludico e liberatorio di un graffito infantilmente osceno.
Ovunque, specie sui muri di città, tutti i giorni vediamo disegni abbozzati dell’organo genitale maschile, segni, scrostati magari dal tempo, di un’autoaffermazione, di uno scherzo, perché no, di una voglia.
Forme e dimensioni spesso irreali, proprio come le linee di qualche artista moderno, che per un mattino catturano la nostra attenzione, i sorrisi maliziosi di ragazzine in gruppo i cui pensieri ancora spaventano coetanei intenti spesso solo ad accertarsi di averlo ancora tra le gambe, con un tocco a volte lieve, furtivo, ma di potente richiamo.
“L’amore è cieco e il suo bastone è color rosa…”
E il culo?
Non mi vergogno nel dichiarare tutto il mio amore a quella parte del corpo maschile che secondo me ha in assoluto il potere più ipnotico, ammaliatore, spesso inconsapevole.
Il culo ha carattere, un misto di forza e tenerezza allo stesso tempo che non solo mi mette voglia di affondare famelica i denti, ma di consumare la mano in carezze.


“la tua forma alla vista è tale che
a descriverti sono inetto e tardo.
Guardandoti non ci si può sbagliare
Sul dettaglio più stretto o sul più largo:
un’arcana virtù il tuo corpo illumina,
fosti creato come nessun altro:
alle carezze infatti sembri fuoco,
ma sei soltanto luce per lo sguardo”.


(Al Gahiz, poeta arabo del IV secolo)


Un bel culo maschile era (ormai devo usare il passato) sufficiente motivo per vincere la mia innata pigrizia e dedicarmi al gioco della seduzione; e nulla, credetemi, giustificava la fatica come la gratificante ricompensa di sentirselo docile sotto il palmo della mano.


“Conto ano e oro; la somma di lettere è uguale: 
contando candidamente ho fatto la scoperta”


(Stratone, Antologia Palatina, epigramma sesto)


Una delle rappresentazioni pittoriche del Paradiso, a mio avviso tra le migliori, si trova sulla cupola del Duomo di Parma e porta la firma del Correggio: un “alveare” di giovinetti nudi e seminudi che sfondano il cielo e lasciano a chi guarda da sotto la visione del loro volo senza mutande. Una sarabanda erotica notevolissima, ambigua! 
Il culo non fu intaccato nemmeno dalla Contro Riforma, quando si arrivò quasi alla canalizzazione dello spirito, altro che volontà protestante di cancellare le immagini perché sempre fonte di peccato! 
Ce ne sarebbe di materiale a tal proposito, ma infondo ero partita da una canzoncina pop e lì voglio restare: magari seduta al parco inebetita in una sorta di “bisogno di consolazione” dal continuo andirivieni di culi perfetti che in corsa o a piedi si offrono alla mia calma da pensionata.

Vos mea mentila deseruit, dolete puellae, pedicat culum


Che deliro! Farmacista?!


EF

9 commenti:

  1. Culo alto culo da salto
    Culo medio culo da assedio
    Culo basso culo da...

    E dopo questa perla di saggezza e di classe vado a farmi un culo a cozza :)

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  2. Favoloso! In me troverete sempre un chiappa-dipendnete :D

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  3. "Non mi guardare come il culo che guarda l'ortica " ...(cit. Litizzetto)

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  4. Ermelinda non scriverebbe mai cose di questo tipo.... a lei dei maschi piacciono le mani e l'automobile. E poi avrebbe intolato così il post: "Maestra, si può chiedere al salumiere il culatello?"
    Gina

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    1. Gina...che ti devo dire..saranno state le cure termali, non so...
      Ermelinda

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    2. Ermelinda, abbiamo un'età, certe cose ormai non sono più per noi.. scusami se non ti scrivo più a lungo, devo andare a rifocillare il mandrillo.
      Gina

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  5. Ahahah Ermelinda, da te non me lo sarei aspettato! Bello, si parla sempre di culo femminile, e invece anche quello maschile ha il suo perché!

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