venerdì 16 marzo 2012

Sez. Anatomia - Tema: Vene ed altri…disastri


Era immobile al letto, qualche giorno prima avevano deciso di “sfilargli” una vena. Si, sfilarla dalla sua sede naturale, una gamba. Faceva troppo di testa sua quella vena, si gonfiava, doleva, rischiava di strozzarsi da sola come un bambino ai primi pasti. Insomma, bisognava ripulirla ben bene e farle un buon lifting.

Il giorno stabilito era arrivato e prima di cominciare lo avevano praticamente denudato, lasciandogli addosso solo una maglietta, poi lo avevano disteso su un lettino in una stanza gelida. Dopo pochi minuti di solitaria attesa era arrivata professionale e distaccata l’infermiera che si sarebbe presa cura di lui, aveva alzato il lenzuolo, e con un altrettanto professionale sguardo aveva commentato: “qui dobbiamo tagliare tutto!”… “come…tagliare tutto…per una vena?” aveva farfugliato lui.


L’infermiera a quel punto lo aveva guardato con un sorriso tra l’ironico ed il commosso, ed aveva spiegato che, quello che avrebbe tagliato non erano i suoi “preziosi gioielli”, ma tutto quell’inutile sottobosco intorno alla “zona protetta” perché, era dall’inguine che avrebbero sfilato quella fastidiosissima vena.
Palesemente sollevato si disse pronto all’operazione peli superflui, ma non aveva fatto in tempo a sentirsi sollevato che tra le mani dell’abile infermiera era apparso un rasoio bic bilama usa e getta pronto a tagliare tutto il possibile e senza neppure il conforto di una spruzzata di schiuma da barba.

L’infermiera viaggiava decisa ma delicata, in una mano reggeva il bilama e nell’altra reggeva il suo “inseparabile compagno di viaggio” il quale, man mano che intorno a lui si faceva terra bruciata, iniziava a fare troppo di testa sua a causa di quel continuo e delicato palpeggiamento.

Sposta e taglia, taglia e sposta…e così  si era ritrovato pelato ed…eccitato sotto lo sguardo dell’infermiera che, almeno così gli era sembrato, aveva perso un pochino della sua gelida professionalità. “Mi scusi” aveva farfugliato lui chiaramente imbarazzato. “Ma prego” aveva replicato lei chiaramente compiaciuta.

l.l.g.

13 commenti:

  1. Se c'e' una cosa che mi fa un senso pazzesco, piu' delle lumache che sbavano, è l'idea di sfilare una vena...

    Questo Blog sta prendendo una piega PULP

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    1. secondo me le lumache che sbavano fanno più senso...;)
      llg

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  2. PS: perchè disastri?
    GD

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  3. Signora Ermelinda, anche lei soffre di vene varicose?
    BG

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  4. amo questo piccolo episodio tra il tenero e l'erotico!
    :)
    meis
    ps: ermelinda non ha le vene varicose BG, perchè è una provetta ballerina di liscio e ha sempre le zampette in movimento...civetta col piccolo tacco e la calza contenitiva ;)

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    1. grazie meis :)

      ps. magari posso chiedere ad ermelinda se conosce qualche bella milonga dove ballare il tango o per lei c'è solo il liscio? ;)
      llg

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  5. E il seguito del racconto? Alla prossima puntata? Perché così mi sembra più una premessa che un racconto...attendiamo fiduciosi
    nicola

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    1. veramente altri particolari su questo "racconto" ce ne sarebbero ma...per il momento meglio un po' di fiato sospeso
      llg

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