sabato 31 marzo 2012

Tema: Impressioni di viaggio


Impressione #1

Ci sono luci, c’è fumo, c’è gente che grida e che suda e che balla e che cammina e ci sono ragazze con le gambe al vento e sette gradi e ci sono le strade di Glasgow con i busker con la custodia della chitarra speranzosa e sorrisi che sembrano tingersi del rosso dei capelli accesi da un sole miracoloso ed è san Patrizio e tutto è verde, tutto si muove, chi si ricorda più della pioggia che ci imbeveva ieri, il grigiore in cui erano inzuppati i glaswegiani che pure splendevano in gonne svolazzanti o polo a maniche corte, chi si ricorda di rogne e delusioni, che mi importa di morire se stanotte il mio cuore è una grancassa, stanotte siamo sogni e sudore, stanotte siamo linee in movimento che fendono l’aria, stanotte siamo musica.




Impressione #2 – In viaggio

La gente sale, si trascina dietro il bagaglio, si guarda intorno, si siede, telefona, parla parla parla oppure sta zitta se è in solitudine e nessuno chissà dove ha in mano un altro apparecchio per ascoltarla. Sono arrivato, sto partendo, tutto bene. Penso alle storie di queste persone, dove sono nate e dove sono nati i loro genitori e i loro nonni e quante lingue parlano e che musica ascoltano e che leggono e che lavoro fanno e se hanno una famiglia da cui tornare, o se stanno scappando. Anche se me lo raccontassero, il tempo per ascoltarli basterebbe per altri mille viaggi. Qui ci incrociamo solo per un attimo, poi dal punto d’arrivo innumerevoli vettori impazziti ripartiranno verso tutte le direzioni, incontreranno altre persone con altre storie con cui intraprenderanno altri viaggi. Molti di loro non li capisco, o non li ascolto, parlano piano. Pensavo mi piacesse sentire le storie degli altri, adesso preferisco immaginare.


Impressione #3 –Ritorno

C’è troppa luce.
Cade dal cielo, dagli alberi, dalle mie mani. Paralizza le cose, si infila negli interstizi del movimento, diventa tesa e plastica e tutto si muove più lento, naviga in vernice color crema. Sagome non nitide, ombre non nette: la luminosità diminuisce il contrasto. Tutto fermo.  Anche tu che cammini galleggiando, danzando su melodie a me sconosciute, e non t’accorgi che dall’orlo sto cadendo all’indietro nel buio.


BV

12 commenti:

  1. Scrittura alta, altissima, da reportage alla Mandel'stam.
    Impressione nr 1: bellissimo frasone che ti trascina sino alla fine, senza farti staccare gli occhi, senza distrarti. E tutto è fluido, le parole si evidenziano da sé senza la sottolineatura dei punti.
    Impressione nr 2: inizio scontato che poi slitta quando BV dichiara di non voler sapere le storie degli altri: questa cosa vale mille, notevolissima, grande scarto rispetto ai cercatori di storie.

    Impressione nr 3: non mi piace il tu. Troppo poetico: e poi non hai bisogno di entrare in confidenzialità con il lettore, è il lettore che - invece - gode di entrare nelle tue confidenze da diario di viaggio.

    W BV, hai superato i tori che inseguono uomini, uomini che inseguono me di Brett.
    GD

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    1. Naturalmente grazie :D
      Poi: il tu non è rivolto al lettore ma ad un ipotetico interlocutore, una delle tante immagini che camminano ma che sembrano ferme...però vabbè, forse non funziona nemmeno così. Però non volevo fermarmi a "tutto fermo", volevo dare il senso di caduta. Vediamo se posso renderlo meglio...
      BV

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  2. Che mi importa di morire se stanotte il mio cuore è un grancassa: mio figlio direbbe che è tanta roba. Ci sei tu e c'è il viaggio, quello fuori e quello dentro, la frenesia dell'arrivo e l'energia che si ferma e muore nella partenza. Se Manganelli avesse avuto la tua età, i racconti di viaggio forse sarebbero stati questi. Bravo.

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    1. Graaaazie :D Sono legata al modo di vedere della mia età, per me questo viaggio è stato un'esplosione di entusiasmo e la realizzazione di vari sogni

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  3. perchè non parti più spesso e ci racconti tutte le capitali europee? credo che dovresti percorrere un bel po' di strade tu...

    #1 un piccolo gioiellino con quella bellissima chiusura che mi ricorda l'Irvine Welsh più soft.

    #2 l'inizio non mi convince tanto...mi sarebbe piaciuto se avessi continuato con gli accumuli scomposti del #1. la seconda parte è straordinaria.

    #3 convincente all'inizio, la seconda parte un po' meno. far rivolgere il personaggio ad un interlocutore rompe la profonda singolarità del protagonista che vede la realtà e proietta al suo cervello una realtà altra. non lo avrei fatto interagire con nessun altro se non con la sua testa.

    nel complesso davvero un bel post. hai superato brillantemente l'ovvia possibilità di scrivere un post sulla Valeria Balistreri in viaggio. lavora molto su questo tipo di personaggi e dagli un'ombra vagamente cinica. secondo me riusciresti benissimo!

    ps. e tu saresti quella che ha problemi di scrittura? mavalà!

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    1. Yeah la vena vagamente cinica me piace...se po fà. Però qua ero troppo entusiasta :D
      Sul tu mi sa che avete ragione...proverò a rendere in un altro modo il senso di caduta.
      Ahahh comunque io mi riferivo al fatto che il più delle volte scrivo in questi momenti di delirio, non costruisco racconti con un inizio e una fine. Devo aspettare il momento delirante xD
      Grazie Vito

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  4. Mi è piaciuto molto.
    A parte un inizio un pò lento a catturare...ma dopo diventa musica. E la musica si ascolta senza troppo pensare. Prende, piace, in automatico.
    mi piace tutto fino alla fine. Anche quel tu che alla fine diventa un interlocutore anonimo a confidente dello stato d'animo in caduta, in vortice e precipizio perchè tutto finisce. Prima o poi.

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    1. Grazie mille :D
      Sono contenta di aver comunicato il senso della fine e della caduta, anche se con questo tu che negli altri ha destato dubbi

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  5. "C’è troppa luce.
    Cade dal cielo, dagli alberi, dalle mie mani." La copio!

    Critica : Ma perche' andare a Glasgow e non in un posto allegro come ad esempio Barcellona, Amsterdam, Monaco ?....

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  6. Glasgow è il posto più allegro in cui sia mai stata! Gente che non conosci ti abbraccia o ti offre una birra e tutti si salutano ed è tutto un hi! thanks! sorry! Forse il meteo è un po' deprimente ma nei giorni di sole è bellissimo, e poi rimedia la gente!

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