giovedì 20 dicembre 2012

Tema : L'agguato

Sez. Apocalisse 
Svolgimento


Nessuno in tutto l’ufficio la sopporta: è una stronza. 
Una volta ha telefonato a Valeria, a casa in mutua, con la proposta di un aperitivo insieme. 
Valeria si è fidata: in fondo è una richiesta del suo capo. 
Puntuale è arrivata la visita medica, poi un richiamo dal personale: Valeria può scordarsi l’anelata promozione. 
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima: lei ha due occhi porcini di un marrone melmoso. 
Anche il suo soprannome la dice lunga: ORKATOMICA . 
Non c’è stato neanche bisogno di parlarne; durante la pausa caffè è bastato uno sguardo tra colleghi, gli occhi alzati al cielo: bisogna farla fuori. 
Sì, ma come? 
Tornati alla scrivania, ognuno inizia a pensare al metodo più efficace e sicuro. 
I giorni seguenti una serie di incidenti, senza le conseguenze sperate. 
Il detersivo per pavimenti finito, per sbaglio ovviamente, nella sua tazzina del caffè. Nulla di grave, una lavanda gastrica ed è tornata come nuova. 
La caduta dalle scale, con l’ORKATOMIKA arenata su un malcapitato che passava di lì: il poveraccio ha una costola rotta, lei se l’è cavata con un polso fasciato. 
Sembra indistruttibile, ogni volta risorge più forte di prima. Il suo adesso è uno sguardo di sfida: non vi libererete facilmente di me, sembra pensare. 
Due settimane di tentativi inutili. Sono le sei e l’ufficio è vuoto: urge una riunione. 
Paolo vuole desistere, preferisce licenziarsi che vedere il fallimento di ogni azione. 
Un’ora di discussione animata poi, quando tutto sembra arrivato ad un punto morto, l’intervento di Carlo: “ Bisogna passare alle maniere forti, qualcosa di drastico, tirare fuori le palle”. Silenzio. “ Quindi, cosa facciamo?“, interviene Paolo.

“Andiamo a casa, domani ci penserò io”, sentenzia Carlo. L’indomani passa lentamente, nessuno riesce a lavorare, tutti aspettano che succeda qualcosa, qualunque cosa. 
La giornata è finita, Carlo è seduto in macchina fuori dai cancelli, sta aspettando la sua preda: un agguato in piena regola. 
Uno sguardo fuori dal finestrino, l’atmosfera è natalizia, gli alberi agghindati a festa. Il cielo sta lentamente cambiando colore, dall’azzurro al giallo intenso. Un rumore di sottofondo, Carlo non ci fa caso, attento com’è all’uscita delle persone. 
Eccola, si avvia con passo deciso ad attraversare la strada. 
Rombo di motore, un’accelerata ed è per terra, il cetaceo spiaggiato sull’asfalto. 
Carlo scende dalla macchina, guarda il filo di sangue che le esce dalla bocca. E’ fatta ! 
Il rumore è sempre più forte, Carlo guarda il cielo: è diventato di un arancione simil zucca. 
La strada si spacca, un fiume di lava sgorga dalla terra. 
Cazzo! I Maya avevano ragione.

Sabrina Ercole Bidetti

19 commenti:

  1. Che meraviglia! Una storia dolcissima, raccontata con semplicità e grazia.
    (emoticon scherzo, ovviamente).
    Chi voleva da Sabrina una storia truce stavolta è stato accontentato. E' proprio vero che le donne siete esseri mutevoli.
    RQ

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    1. Per Natale siamo tutti più buoni, per la fine del mondo no! E poi, visto la grande richiesta. . . !
      Sabrina

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  2. Mutevolissima! Non conoscevo questo lato oscuro di Sabrina,( Che mi piace molto di piu' ) ma conosco l'ORKATOMICA ...

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    1. Wood, è facile essere ispirata da una persona così, diventi davvero truce,!
      Sabri

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  3. Sììì il lato oscuro della dolce Sabrina. E ancora ci stupirà, lo sento
    manubirba

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    1. Grazie Manu, proverò a stupire ancora.
      Sabri

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  4. ma quanti buoni sentimenti in questo pezzo: bello e credibile l'incipit, la fangata descritta è notevolissima.
    la scrittura scorrevole e slittata, mai banale.
    sullo sviluppo del racconto invece me la sarei giocata diversamente, con sottili perfidie piuttosto che un gesto eclatante... brava Sabrina.
    Quando la spiaggiamo la gatta sull'asfalto? ahhahahaha
    GD

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    1. Ahahah... Un commento cattivo in linea con il racconto! Sulle perfidie ci devo lavorare, è una buona idea! La gatta sull'asfalto? Magari nel 2013,Maya permettendo.
      Sabri.

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  5. Quanta perfidia in questo post in linea con l'atmosfera natalizia, dove si finge di essere più buoni!
    E tante buone idee e suggerimenti per il futuro...ahahah!
    Un post realista e liberatorio, Brava!


    Nina

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    1. Molto liberatorio! Ora mi sento meglio ma, , non fatemi arrabbiare! Ahahah. !

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  6. Io preferisco di gran lunga la tortura, però in effetti non ce n'era il tempo.
    Ciao Sabrina avrei studiato un po' meglio il delitto, talmente incosciente delle conseguenze che fa pensare a una soffiata sulle previsioni dei Maya, però mi è piaciuta tanto la storia dell'aperitivo con medico fiscale, che stronza sta tizia!

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    1. Tortura? Grilletto mi spaventi. . .anche se ORKATOMICA la meriterebbe ! Ti chiederò suggerimenti in futuro. . .

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    2. sempre a disposizione

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  7. Io ce l'ho avuta una Kapa così: non la chiamavamo ORKATOMICA, ma molto più sottilmente "la duchessa".
    Questo soprattutto perchè oltre ad essere una stronza era anche raffinata nel linguaggio da far invidia a un camallo!
    Il bello è che lei sapeva che la chiamavamo così, ed era convinta che fosse un complimento...

    Gabriella

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    1. Ahah. . Anche da noi c'è una duchessa, per lo stesso motivo!

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  8. finalmente sono riuscita a leggere il to racconto, sabri! molto grazioso! speriamo che l'orkatomica non si imbatta mai in questo racconto...anche se, a pensarci bene, non sono sicura che si riconoscerebbe! raffaella

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  9. Ho descritto solo i suoi occhi. . Se sì riconosce è perché ha la coda di paglia. . !
    Sabri

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  10. Che carino!!! Sembra di partecipare all'azione!!!

    Vale

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