mercoledì 29 febbraio 2012

Sez. 8 Marzo - Tema: 8 o 13?

A che tipo voglio riferirmi?
Quelle che vedo in tv?
Quelle che incontro a scuola?
Quelle che incrocio per strada?Sembrano omologate, appena uscite da un centro estetico: capelli piastrati, occhi truccatissimi nascosti dietro mèches lunghe e variopinte, con extension alla Barbie, jeans sottovita con fessura “vedo, non vedo”, ombelico griffato o diamantato. Anche quando parlano, sono molto simili tra loro, se presumono di non essere ascoltate o osservate, sono anche sboccate e volgari pur avendo un contorno labbra impeccabile e ben disegnato.
Da quelle bocche così ben delineate e valorizzate da lipstick costosi, escono mezze frasi, con un vocabolario ridottissimo. A furia di abbreviare tutto, nei ripetitivi sms, di confondere le “ci con le kappa “, il numero delle lettere si riduce assieme alla profondità dei pensieri.
Tempo verbale? Eterno presente, senza più concordanza (per es.“ e dopo che abbiamo?”)
Mi viene naturale chiedere, quando le ascolto, perché hanno una così profonda cura dell’aspetto esteriore (dimenticavo le unghia stregate, dalle mille forme fantasiose per ogni occasione), e una così poca considerazione della propria parte più intima e intellettiva? Intendo dire, perché troppe donne perdono ogni mattina tanto tempo per curare il proprio look e poi non trovano nemmeno un’ora  per leggere un giornale, una rivista, un romanzo (traguardo impensabile), una poesia di Garcia Lorca - anche in italiano-, o meglio, due capitoli di storia (quattro sono improponibili), per sapere cosa è potuto succedere a Luigi XVI durante la Rivoluzione Francese?


E’ poi scoppiata davvero? – così una mi ha chiesto una volta in classe…
Fino a quando hai il piacere d’incontrare una sola persona che ti capisce al volo, che esegue senza imposizioni o che completa il suo compito senza  sollecitazioni, lo spirito non deve inasprirsi, e la speranza non deve considerarsi vana.
Anzi sono questi piccoli numeri che fanno la differenza. Ecco tutto è minimal: lessico, cervello, attenzione, curiosità.
E non mi si rinfacci la solita storia del saper interessare, incuriosire, la  teoria dell’how doing or how being.
Le parole straniere?
Sono venute in soccorso per confondere ancora di più le idee e le persone.
Sai cosa vuol dire moderno? Vuol dire saper usare escort al posto del prosaico accompagnatrice; spread, défault al posto di crisi e fallimento più utilizzati che eliminacoda e bancomat. Ogni neologismo dura il tempo di fare notizia, di proporsi come titolo giornalistico poi ritorna nel buio, nel vuoto.
Video ergo sum solo la televisione è la vera maestra , la nuova donna  so e posso tutto solare e propositiva, un po’ ruby o rubesca che spiana la strada.
Quello che più manca alla donna,ma non solo a lei è LA STORIA.
Il senso del cammino ,percorso al femminile, anche della manifestazione del 13 febbraio dell’anno scorso, in maggioranza rosa. E’ partita con un titolo emblematico, profetico quasi, allusivo o semplicemente veritiero: Se non ora, quando?
Quando vogliamo renderci conto di essere altrettanto importanti dei cosiddetti dominatori del mondo, di sesso maschile? Forse solo più indignate, con qualche meno mascherata  complicazione emotiva .
Forza donne, non siate solo bambole, fotocopie televisive, per tradizione anche mamme senza convinzione, telecomandate non solo a distanza, asfissiate da una società maschilista e da una cultura troppo al maschile…
Se non ora? ORA!
8 marzo o 13 febbraio….che importa….qui s’en fout…. I don’t give a damn…

LETIZIA MINEO

6 commenti:

  1. La differenza tra un uomo e una donna?
    Molto semplice : Un uomo non avrebbe mai pianto come la Fornero presentando il suo programma.

    Inoltre se fossi stata bella e figa come Belen e mi avessero dato tutti quei soldi per mostrare un tatuaggio, non avrei mai pensato di essere sfruttata come donna ma di quanto erano stupidi a pagarmi.


    Anni di lotte per " IL CORPO E' MIO E ME LO GESTISCO IO" e cadiamo su una farfalla?

    RispondiElimina
  2. Con la caduta apparente di Berlusconi (e tenuto conto che la faccia di Silvio è solo la punta di un iceberg, quello che ci sta sotto e dietro ha dimensioni enormi), le ragazzette dovrebbero rendersi conto che tra una spinzettata di sopracciglia e una ceretta pubica, sarebbe il caso di leggere qualche Virginia Woolf o Carla Lonzi; e se però ancora ci indigniamo per una farfalletta, allora finiamo per dare un filino di speranza a chi crede che per sconvolgere il mondo devi mostrare l'interno coscia.
    Belen è Carnevale, i coglioni sono quelli che le vanno appresso, ma il punto è che siamo sempre punto e capo: moralisti rispetto alla farfalletta, tolleranti rispetto alle porcate di un satiro viagrizzato (per fortuna andato in pensione).
    Ho difficoltà a riconoscermi in questo mondo...a volte per cambiare qualcosa la via migliore non è mettere un tarlo all'interno del sistema ma offrire alternative, valorizzare alternative.
    Io di Belen mi sono stufato.
    GD

    RispondiElimina
  3. Eppure l'italiano preferisce questo a quanto pare visto che ancora oggi si parla della farfalla di Belen e in discoteca vengono invitati personaggi come Ruby. La parola Honduras è legata alle labbra di Valeria Marini che "oggi ce l'ha fatta a pescare"...ma se non sbaglio l'Honduras è uno dei paesi meno sviluppati e industrializzati dell'America Centrale...

    RispondiElimina
  4. mi chiedo se esiste ancora l'Italiano come ente che ha possibilità di intendere e di volere (perchè capace lo è).
    Gd

    RispondiElimina
  5. Tatuaggi mediocri su menti clonate si frantumano opachi in echi di niente.

    RispondiElimina
  6. Ispirazione ottima, ma volevo far notare che ci sono siti "moderni" che utilizzano termini ancora più ricercati di escort come ad esempio cortigiana, per cui bisogna davvero riflettere sul significato delle parole e premiare chi NON scrive in modo prosaico.

    RispondiElimina