mercoledì 22 febbraio 2012

Tema: Gaspare, la neve, un caffè

è arrivata finalmente la neve. non poca. non una semplice spolverata. chili e chili di neve hanno sommerso la città, le strade, i negozi, le auto, l'immondizia, i cani, le cacche dei cani... tutto. il bianco è ovunque. quasi fastidioso. perfetto e freddo, la lama di un coltello. perfettamente a richiamo. e sembra quasi natale. se non fosse febbraio sarebbe il massimo poter vedere riflessi nel ghiaccio i mille colori delle luci a intermittenza. per ovviare alla depressione post nevem il comune, oltre a pulire le strade, dovrebbe rimettere su luminarie e alberi decorati. voglio dire, perchè non farlo? tutti che passeggiano, niente traffico, auto parcheggiate nei box e via, a piedi, a comprar strenne al ritmo di cori e carole...ahhhhhh! il sogno sarebbe completo però se ci fossero i saldi del caso, così da colmare mancanze e carenze affettive. ed è in questo favoloso, fantasioso, fabuloso, superfantastico paesaggio che s'imbatte Gaspare. un cammello. che si è perso. faceva parte di quella carovana lì, quella famosa che seguiva la stella della senna. Gaspare seguiva con i suoi amici cammelli la stella cometa ma credo si sia perso, difatti è un pelino in ritardo...e anche fuori mano, a meno che betlemme non sia in abruzzo...magari con la deriva dei continenti tra qualche milione di anni...ecco, Gaspare più che accompagnare i re magi è arrivato appena in tempo per comprare mutande con la proboscide per san valentino. e indossarle anche per carnevale. l'ho visto stamattina. era seduto davanti al bar che si trova in centro, cappuccino e giornale, perso dietro a mille pensieri e mille femmine in moon boot coi tacchi a spillo. l'ho salutato, ci conosciamo. è colpa mia se è arrivato in ritardo, l'ho tenuto in formalina questi due mesi presa dalle mie palle 'di natale' che si sono trasformate in cioccolatini al gusto di rabarbaro in una scatola rotta a forma di cuore e che, spero tanto, possano frantumarsi in tanti e colorati coriandoli, così da spazzarli via mascherata da pulcinella. Gaspare mi guarda. ha inforcato gli occhiali con le lenti bifocali e ha il cappello col pon pon a riporto della sciarpa nera e gialla, come la squadra di rugby locale (ci ha messo poco ad ambientarsi). lo so. vorrebbe dirmi qualcosa di profondo. vorrebbe farmi capire che non posso stravolgere il tempo e lo spazio, riti e feste che circa 6 miliardi di persone rispettano diligentemente solo perchè c'ho un palloncino col tip top al posto del cuore. 'ti porto a casa' gli dico. ci fissiamo per un pò, lui ordina un altro cappuccino, io prendo l'ennesimo caffè. mi parla di calcio, di sanremo, del buco nell'ozono e di belen. lo abbraccio mentre sussurro improbabili e sconnesse scuse... quasi in un rantolo 'ti prego, tutto ma non belen' gli chiedo. lui sorride. mi guarda da sopra gli occhiali. si alza lentamente, paga il conto e lascia la mancia nel piattino dal design palesemente anni '70, raccoglie il tovagliolo arabescato da terra e mi spinge col muso dietro la schiena. 'ti porto a casa' mi dice.

Sole Serone

12 commenti:

  1. Sole Serone ti immagino come un gattone fulvo!

    Se fai le fusa puoi stare nel banco vicino al mio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma Serone di nome fa Agnese?

      Elimina
    2. No, Agnese è Casalegno, l'autrice del racconto di Natale; con Sole e Mjb scrivemmo L'arrosto con le patate...
      GD

      Elimina
    3. evviva evvivaaaa!! SS fa un pò paura, magari Sol... che dici?? Che figata, ho già una compagna di banco :D ghghgh. Grazie a tutti per il benvenuto :) Sole

      Elimina
  2. Sole!! Mi piace il tuo Tema, mi sono perfettamente immaginata Gaspare che inforca gli occhiali!ehehheh

    RispondiElimina
  3. Sole, tutto bene ma per favore il cappello col pon pon proprio no... :)
    Benvenuto!
    BG

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e tu lo immagini solamente... pensa io che l'ho visto :)! SS

      Elimina
    2. Volevo dire che sarebbe stato meglio in coppola...
      BG

      Elimina