venerdì 17 febbraio 2012

Tema: Umano, poco umano


Svolgimento

“Mi aspetto una grande ricompensa in cielo […] sono impaziente di accedere alla gloria”
Paul Jennings Hill (prima di essere condotto nella camera della morte)

John si svegliò all’alba, aveva fatto un sogno strano durante la notte. Si trovava dentro un sacco, non riusciva a vedere attraverso di esso, però sentiva che gli mancava il fiato, cercò di strappare la patina che sentiva addosso, si dimenava, diede un calcio, tentava di gridare ma non ci riusciva. Improvvisamente sentì un rumore assordante, uno sparo. Si ritrovò nel suo letto, il sudore gli aveva bagnato la canottiera.
Guardò l’orologio, erano le sei ma decise ugualmente di alzarsi per andare al lavoro. Mentre si vestiva, pensava a quante donne avrebbe dovuto convincere quel giorno: dieci, venti, quaranta, e cercò di immaginare quelle che sarebbero tornate per l’operazione che da future mamme le trasformava nuovamente in donne senza figli. Le sue pazienti erano principalmente ragazze. Piccole donne accompagnate dai genitori, di solito la madre, troppo giovani per prendersi cura di un bambino. E allora decidevano di fare un passo indietro, e John Britton era il loro salvatore, uno dei medici abortisti più bravi della Florida.
Prima di mettere la camicia, indossò il giubbotto antiproiettile. Dopo che venne assassinato David Gunn, suo collega e amico, John non si sentiva al sicuro – i pazzi con una pistola sono ovunque – pensava mentre stringeva le cinghie del giubbotto.
Quando uscì di casa la sua guardia del corpo lo aspettava in macchina. Accesi i motori partirono subito per la clinica, la “Pensacola Ladies’ Center”.
Il parcheggio della clinica era meta di centinaia di manifestanti, religiosi e non. Fermate il massacro! – urlavano – sono esseri innocenti, hanno gli stessi diritti di ogni altro essere umano!
John, ormai, si era abituato a quell’accoglienza quotidiana. Uscì dalla macchina e si diresse verso l’entrata della clinica, sguardo basso, borsa stretta tra le mani. Aveva ricevuto minacce di morte negli ultimi tempi: lettere, chiamate anonime durante la notte, un cartellone bianco con la parola “ASSASSINO” in rosso. Decise che sarebbe stato utile comprare il giubbotto antiproiettile.


Anche Paul Jennings Hill, quel giorno, si svegliò presto. Nei suoi sogni, però, lui non si trovava dentro sacco: era tornato ad essere bambino. Un raggio di sole lo prese in pieno volto e lui sentiva il calore piacevole che lo coccolava. Improvvisamente il raggio si spostò, lo vide allontanarsi prima dal suo volto, poi dal suo corpo. Lo seguiva mentre si dirigeva verso un punto imprecisato del giardino di fronte casa sua. Quando si fermò, il piccolo Paul corse a vedere cosa ci fosse di tanto speciale in quel punto. Cominciò a scavare con le dita nude, tirava via la terra con foga. Trovò un piccolo crocefisso di legno. Paul lo prese e lo strinse a sé, il suo cuore batteva velocemente.
Quando aprì gli occhi fece un sorriso, anche quella volta dio gli aveva parlato, pensava, era entrato in lui e quel giorno avrebbe agito attraverso per mano sua. Mise gli occhiali e si vestì velocemente, si guardò allo specchio e cercò nel suo volto un ripensamento, qualcosa che lo facesse fermare. Non ne trovò e uscì di casa. Anche lui era diretto alla clinica di Pensacola.
Parcheggiò lontano dalla clinica, non voleva che gli altri, vedendolo arrivare, lo accerchiassero per manifestare insieme a lui. Il suo progetto era molto più grande, dio stesso glielo aveva affidato.
Aprì lo sportello posteriore. Tra le tante cose vide, ben chiuso in un sacco, il suo abito da reverendo. Si chiese quando avrebbe potuto indossarlo nuovamente dopo quel giorno. Dietro qualche cianfrusaglia si trovava il fucile che avrebbe utilizzato più tardi. Lo sfiorò con le dita, lo prese e lo collocò con cura dietro un cespuglio, poco più in là, poi si unì alla folla in attesa dell’arrivo di Britton.
Quando Paul vide il fuoristrada che da lontano arrivava, si mosse in direzione del cespuglio – qualche secondo e sarebbe diventato un “soldato di dio” a tutti gli effetti.
James Barrett, guardia del corpo di John, scese dall’auto per allontanare qualche manifestante dalla macchina. John Britton lo guardò allontanarsi. L’ultima cosa che fece, fu scendere dalla macchina. Poi qualcuno gridò il suo nome. Si voltò e questo fu il suo ultimo ricordo.
Quattro colpi gli arrivarono in pieno volto e sul torace – Paul Jennings in seguito dichiarò “Sapevo di dover mirare alla testa, perché sapevo del giubbotto antiproiettile” -, altri tre spari arrivarono e colpirono James Barrett, 74 anni, luogotenente dell’Air Force ormai ritirato.

FO

10 commenti:

  1. la follia non ha limiti...purtroppo...
    llg

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  2. FO , non capisco perche' racconti questo fatto di cronaca americana.
    Se dovessi esprimere il mio giudizio sarebbe cinicissimo

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    1. Lavoro documentale cara Wood, esprimi esprimi pure!

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    2. un racconto, la realtà è diversa.

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    3. Ella Bix, cosa ne pensi del mio racconto? Comunque, la realtà di sicuro deve essere diversa (anche se, a parte i sogni, è tutto documentato), altrimenti sarebbe stato un articolo di giornale...

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    4. Fede, il fatto di cronaca è espresso talmente bene da fare una PIPPA a tutti quei giornalisti blasonati che a volte arrivi alla fine del loro articolo senza aver capito na mazza di quello che stavano raccontando.
      Lavoro documenntale ineccepibile, ti diro' di piu' sembra la sceneggiatura di un film!
      IL CINISMO è riferito al fatto che altro che iniezione letale io l'avrei bruciato :)

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    5. Bello, bello!
      Chissà quando arriverà
      il pazzo che farà brillare
      i nostri burocrati.
      Anche nella follia gli americani sono avanti,
      dobbiamo svecchiarci.
      Abbiamo il Brand più vecchio del mondo a Roma
      produciamo le migliori armi.
      Abbiamo la mafia.
      Abbiamo i peggiori politici
      e con tutto questo facciamo giocare il mondo :-)

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    6. Visto che siamo tema anche al FESTIVAL DI SANREMO abbiamo un bel BRAND bello ammuffito...

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  3. Solo una delle tante pazzie commesse in nome di una fede! Solo una delle tante forme di inquisizione che negli anni hanno attraversato tutto il mondo e colpito molta gente! Cose che sembrano non essere mai esistite, ma che dimostrano come qualunque forma di estremismo (e lui in nome del suo essere reverendo) possa risultare molte volte dannosa,in quanto la parola spesso include in sé assoluta chiusura mentale! A me gente così mi spaventa e credo che adesso(almeno in quello che definiamo occidente) molte cose siano per fortuna ormai lontane ma non passate in quanto si sono trasformate in forme un po' diverse! Non so se era questa la tua intenzione,ma a me sembra un ottimo punto di partenza su argomenti del genere! AG

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  4. Sangue chiama sangue, e via da capo. In questo Vito è stato bravissimo a descrivere Achille e la sua sete di vendetta. Comunque inestinguibile.
    Da tempo leggo testi che raccontano quello che hanno combinato i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Chissà come, il mondo è però riuscito a voltare pagina e a resistere alla tentazione di radere al suolo la Germania. Perchè ognuno di noi, se sente parlare di violenza perpetrata su innocenti, viene preso dalla voglia di mettere mano a randello, coltello, lanciafiamme o altro. E' umano? Questo morbo della violenza ce l'abbiamo tutti nel dna?

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