Piove. Non una pioggia incessante e tumultuosa tipo quella procurata da temporali passeggeri. È una pioggerellina fine e continua, come quei rumori di sottofondo che dopo un po’ neanche li senti più. È che il cielo si è coperto di spessi e gonfi nuvoloni grigi. Gonfi d’acqua e di elettricità. A guardarli bene mi ricordano le capigliature delle simpatiche vecchine sedute nei primi banchi delle chiese. Profumate di zagara, avvolte nei loro cappotti scuri contornati di pellicce che sanno di canfora, con la mani magre dalle dita affusolate che scambieresti per fusi. Lasciano passare elegantemente e fluentemente i grani del rosario in plastica color corallo. Mani esperte di ricamatrici e sarte che aghi per loro non bastano mai. La soave cadenza dello scandire gli ave pater gloria mi incanta sempre. Sul tetto appena sopra la finestra della mia camera due cardellini hanno deciso di fare il loro nido. Intrecci di rami e foglie tessuti da becchi esperti,. I ricami di mia madre sembrano e cinguettano ogni tanto e diventano come quei rumori di sottofondo. Che mi dimentico che ci sono e poi mi ricordo.
Ho comprato una giacca nuova ieri. Nuova per me. L’ho pescata dentro ad un mucchio di roba che teneva un rigattiere. La tiro fuori dall’enorme cesto e la indosso. Sembrava cucita su di me. Lana rasata marrone, a quadri grandi di una tonalità più scura, toppe in camoscio ai gomiti e bottoni grandi color nocciola. Neanche uno ne manca di bottone. E meno male. Detesto andare in giro per mercerie a comprare bottoni. Domani la porterò in tintoria. Nella tasca interna trovai un bigliettino piegato con cura. Il tempo ha cancellato un po’ l’inchiostro ma non abbastanza da non far leggere la calligrafia incerta ma elegante. Sembra una mano femminile, rotonde e paffute sia le vocali che le consonanti. “Oggi il cielo è grigio ma se guardo i tuoi occhi mi ricordo di che colore è veramente il cielo”. La giacca è stata abbandonata nel bel mezzo di una storia d’amore. O è stata data via alla fine di quella storia? Mi sdraio sul letto e continuo a studiare quella calligrafia. Mi immagino piano piano la donna e ne disegno col pensiero il profilo. La immagino quarantenne col viso contornato da capelli mossi, biondo scuro forse. Occhi grandi castani e un naso aquilino. Le orecchie un po’ a sventola nascoste da quella fluente chioma. E lui? Come sarà? A dire dalla giacca è uguale a me fisicamente e la cosa mi impressiona un po’. Il biglietto mi dice che l’uomo ha gli occhi azzurri. Scuro di carnagione credo. E i capelli, brizzolati, portati con una riga a sinistra. Orecchie piccole col lobo grande. E tra i due cosa c’è stato? È un amore clandestino? Due fidanzati? Un marito ed una moglie? Costruisco storie su quei pochi indizi e intesso trame come il nido di quei cardellini. Riprendo la giacca e la indosso un’altra volta. È ben tenuta e non mostra i segni del tempo che dovrebbe avere. È stata indossata poco e non ci sono tracce evidenti della fisicità che ha coperto e nascosta.
Al fascino indiscreto di sbirciare nelle vite non mie e assaporarne odori, umori, sentimenti, emozioni non so proprio resistere. Proprio come quei bambini che ti incontrano per strada e ti mitragliano di domande su come ti chiami, dove abiti, ce l’hai il fidanzato. Se fisicamente fossi come una di quelle vecchine che stanno nei primi banchi delle chiese mi direbbero che sono un ciarliere impiccione. Ma non è colpa mia se mi piace assaporare le vite di chi non potrò mai incontrare.
Guardo una foto scattata a Napoli nei pressi di San Gregorio Armeno. L’immagine di un‘Assunta è stata riprodotta su un muro con della vernice spray dalle mani precise di uno street artist. Nuvoloni bianchi ai piedi, abiti settecenteschi e il viso delicato della Madonna. A farle cornice dei capelli raccolti dietro la nuca. Gli occhi sono rivolti verso l’alto.
Ho alzato anch’io i miei occhi al cielo, ma non ho fatto in tempo a contare tutte le stelle.
VB
VB
se dovessi beccare una mia giacca troveresti un biglietto con insulti più o meno coloriti ad un amico palermitano che recita nei teatrini patafisici... cose del tipo "i sttigghiuola ti devono fare acito". vedrò di farti trovare una mia giacca dal rigattiere, chissà che post scriveresti dopo.. aaahaaha Titolo:PRofumo di biochetasi. Svolgimento: ho comprato una giacca che si capisce che il proprietario era bellissimo, intelligentissimo, troppo simpaticunazzo, fisico troppo perfetto, troppo toco e con una calligrafia alla Marquez.
RispondiElimina(azz, ogni post del Bartucca sembra più bello di quelli di prima... vuoi far venire i complessi di inferiorità a tutti?)
GD
sttigghiuola tutta la vita!
Eliminama il mandatrino che c'entra?
RispondiEliminale domeniche pomeriggio, d'inverno, sanno di mandarino. facci caso...
EliminaMumble mumble...certi bigliettini li scrivono le ragazze di 25 anni, le donne di 40 di solito lasciano bigliettini del tipo : "Se non lasci tua moglie metto in pentola il coniglio di famiglia".
RispondiEliminaBartucca, io sono la reincarnazione di una portinaia !
"Che mi dimentico che ci sono e poi mi ricordo": vorrei averlo scritto io.
RispondiEliminaR.L.
è il più bel complimento che mi sia stato fatto!
Eliminasembra ridicolo dirlo ma è la verità, ogni nuovo racconto ogni volta è sempre più "bello" del precedente...si qualcuno diventa magari uno dei preferiti ( difficile dire quali i preferiti:))...ma ogni racconto ha in sè una bellezza, una verità sua , un non so che...che mi coinvolge! sei uno dei miei scrittori preferiti...e non è esagerato dirlo!
RispondiEliminamatali
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaimpossibile non essere intrigati da un amore clandestino
Eliminal.l.g.
insisti, insisti, insisti...:) vedi che ho, hanno, ragione chi dice "scrivi"?....:)
RispondiEliminameis
A fine anno gli diamo il Premio Mandarino 2012!! E' bravo nee?? Ma anche tu lo sei*****!
EliminaMa non è possibile uno più bello dell'altro questi post .......quanto darei per essere una piccola pulce e passare un giorno intero lì dentro quel cervelletto .....chissà quanta roba gira e chissà quante cose riuscirei a trovare...altro che dal rigattiere!
RispondiEliminaP.S. Un applauso al primo commento di GD mi ha fatto troppo ridere!
nel gioco del risiko quando uno diventa troppo forte, al di là degli obiettivi, tutti lo attaccano per indebolirlo.. amputiamo qualche dito al Bartucca?
RispondiEliminaahahah chi babbu ca si!
Eliminami sopravvaluti, questo è!
giochiamo a risiko da!
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