giovedì 26 gennaio 2012

Sez. 8 marzo - Tema: Tina Modotti

Si chiama contratto unico d’ingresso, nel giro di tre anni si può essere licenziati. Uscita dal decreto sulle liberalizzazioni, la cancellazione dell’articolo 18 rientra attraverso la proposta Fornero che generalizza il modello Pomigliano: lavoratori ricattabili e meno diritti.
Assunta Adelaide Luigia Modotti nasce a Udine il 17 agosto 1896; il padre, Giuseppe Modotti, mantiene la numerosa famiglia con il lavoro di muratore; di idee socialiste, partecipa a manifestazioni e riunioni.
Dopo un breve periodo vissuto in Austria ritorna a Udine. L’assillo è sempre lo stesso, procurarsi da mangiare. Tina abbandona la scuola dopo gli esami di terza elementare. A dodici anni riesce a farsi assumere nelle filiere Raiser. Giuseppe Modotti decide di avventurarsi negli Stati Uniti; arriva a San Francisco e intraprende ogni sorta di attività per racimolare il denaro necessario a pagare il viaggio ai familiari. Tina nel 1913 si imbarca in un piroscafo stipato di emigranti lasciandosi alle spalle un’adolescenza da dimenticare; secondo un’informativa Tina si sarebbe prostituita per mantenere la famiglia. Tina a volte tornava dalla fabbrica con un pacchetto delle meraviglie, salame formaggio e pane. Una festa con l’amaro in bocca. Proprio dalla fabbrica si diffusero le voci che gli costarono la schedatura per esercizio della prostituzione.


Tina giunge a San Francisco, trova lavoro in una fabbrica di camicie; attorno a lei crescono grandi movimenti sindacali; si organizza la resistenza alle bande armate del padronato e si promuovono scioperi. Tina lascia la fabbrica e impiega il suo tempo seguendo dibattiti, riunioni e mostre. Conosce il pittore e poeta Robo che in seguito sposerà.
Lo studio di Robo è il luogo di riunione e ritrovo di artisti e scrittori radicali, c’è un perenne viavai in cerca di qualcosa che non sanno definire ma di cui sentono la mancanza. Nel giardino di Robo si accendono infervorate discussioni sul socialismo, sulla rivoluzione e sull’indipendenza individuale come requisiti fondamentali per l’espressione artistica e politica.
Cambiare il mondo per loro non significa solo rifiutare un potere o un governo ma trasformare sé stessi e mettere in pratica ciò in cui credono. Tina non si accontenta più di dedicare le sue giornate alle stoffe e alla macchina da cucire. Sente la necessità di affermarsi individualmente. Tra i frequentatori dello studio di Robo c’è Edward Weston che si innamora perdutamente di Tina.
Robo vive nella sua solitudine ed è a conoscenza del legame tra Tina e Weston. Le comunica la decisione di partire per il Messico.
In Messico Robo si trasforma, scrive a Weston lettere accese di interesse per una terra che definisce “degli estremi”; invita sia Tina che Weston a raggiungerlo, rassicura l’amico sulla loro amicizia.
Il 9 febbraio 1922 un improvviso attacco di febbre lo uccide; in quel momento Tina sta attraversando la frontiera, è diretta a Città del Messico. In aeroporto  si congiunge con i suoi amici Diego Rivera, Frida Kahlo, John Dos Passos: destinazione Pechino, dove li attende una mobilitazione contro lo sfruttamento e la ricattabilità dei lavoratori senza nome.

KI

19 commenti:

  1. Che bello il ritratto di questa donna..leggerlo è stato come vedere un film color seppia, dove i chiaro scuri determinavano le situazioni

    Brava Kristina !!

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  2. non nominare la seppia, wood, che il ragù al nero era uno dei miei preferiti.
    Benvenuta a Kristina Ina!

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    1. ecco come riconoscere un vegano vero da uno falso ...

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    2. Scusate se mi permetto, ma non ho mai sentito parlare dello sfruttamento delle SEPPIE, quindi perche' non farci il ragu'?...

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    3. Perchè soffronooo!!! Wood, gli animali non si mangiano!

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    4. La seppia non è un animale ma un mollusco non possiede un sistema nervoso centrale e poi loro, BASTARDE i granchi se li pappano eccome senza tanti cazzi!!

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    5. wood mi permetto di dire che è proprio il contrario e i cefalopodi (seppie,polpi e simili) hanno un sistema nervoso sviluppatissimo .. e anzi tra i più sviluppati ...AG

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    6. ahahahaha! Adesso basta, il post parla d'altro!

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    7. La sofferenza delle seppie prime, il prossimo romanzo vegano di Paolo Giordano

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    8. Lo sapevate che i polpi amano le coccole?sapevatelo su Rieducational Channel!!!
      IO una volta a Lampedusa ho avuto un flirt con un polpo e lo pposso confermare...anche se le cocole le ho potute fare solo da lontano...per colpa mia, lo so, perché temevo di spacentarlo!
      W i polpi, le seppie e i calamari!!

      Non mi esprimo sulla loro bontà....

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    9. Scusate, questa pazza che ha fantasia sui polpi ero,cioè la Bea...

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  3. migna, mi scurdavi di firmare
    GD

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  4. benvenuta!! e w la modotti! negli scorsi anni vidi in friuli tutta una serie di eventi mostre su di lei..gran donna
    meis

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  5. ciao Krisstina, gran bel profilo di donna
    llg

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  6. opss chiedo scusa alle seppie e a Federico. Stai tranquillo tanto non le cucinero' mai, ne prendero' una da compagnia..

    ehehehh

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  7. la mia Tina!
    maestra di visioni...

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  8. La seppia da compagnia? ahaahhahaahahahah
    ne prendo anche io una
    GD

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  9. Grazie Kristina per questo post.
    Sono d'accordo con Tina: la necessità di trasformaree se stessi per cambiare il mondo è forse la molla principale che spinge un artista ad agire e creare.
    MA quanta sofferenza per essere coerrenti e poi magari scardinare anche se stessi dalla propria fissità....
    Brava!
    Mi hai anche stimolata a conoscerla meglio qusta gran donna....e anche tu non sei da meno!

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