martedì 24 gennaio 2012

Tema: Descrivi una comune malattia

Svolgimento
Il male oggetto di questo tema si definisce con una di quelle espressioni siciliane che non hanno equivalente in italiano e che è lagnusia. Per i non siculi, si raccomanda di non cadere nell’errore di considerarla meramente come pigrizia, la lagnusia è una vera e propria patologia e come tale si manifesta anche sotto forma di: noia, sonnolenza, abulia e apatia. E’ un termine importante del nostro lessico, in quanto indica una condizione, o anche un modo di vivere, riassunto altresì in modi di dire quali “u siddiu è ca a ggenti si siddiò a siddiarisi”, anche se il siddio è più una lagnusia che verte sulla tristezza, ma il concetto è quello: basta, mi è seccato, non combatto, non mi muovo nemmeno più. Credo sia stata una delle prime parole imparate da un mio ex professore di inglese, quando doveva andare a fare la spesa e non riusciva a spiccicare parola nonostante a casa avesse ripetuto mille volte unettodimortadelladuediprosciuttocotto, ma la nostra parola la sapeva, anche se pronunciata con quella s sonora tanto sconosciuta a noi nativi.
Il lagnuso (persona affetta da suddetta malattia) si ritrova tutt’a un tratto incapace di intendere e di volere, e può stare anche ore a fissare il soffitto o la parete di  fronte senza pensare assolutamente a niente, anche se sembra uscire da pensieri profondissimi quando gli si fa una domanda e lui prima non la sente, poi fa “eh?” e ci mette altri cinque secondi buoni per capirla e altrettanti per rispondere. I primi sintomi si riscontrano al mattino, quando sente che sta arrivando il momento di cominciare una nuova giornata e l’unica cosa che riesce a pensare è no no no no no ti prego no, per poi passare a più articolate elucubrazioni riguardo alle scuse da inventare con se stessi e con gli altri per non potersi recare a compiere il proprio dovere, qualsiasi esso sia: non riesco ad alzarmi sarò forse influenzato, o forse ho mal di stomaco, sì ma anche se mi alzo il tempo è troppo brutto magari esco mi bagno tutto prendo la polmonite poi devo stare a letto molto più di un misero giorno che sarà mai se oggi rimango a letto dopotutto…Poi, sempre che il male non sia ormai allo stadio avanzato, si decide ad alzarsi, ma il difficile è farlo, tutte le connessioni tra muscoli e cervello sembrano interrotte, o forse è il cervello che non lo vuole davvero, per cui quando riesce a sedersi sul letto si aspetterebbe quanto meno una ola di invisibili omini che stanno attorno al suo giaciglio ed osservano la scena. Passano altri cinque minuti, quando va bene, prima che riesca ad alzarsi completamente, nel frattempo rimane a fissare dritto davanti a sé ripassando mentalmente tutte le scuse di cui sopra per capire se effettivamente sono tutte da scartare. Per il resto della giornata fa tutto di malavoglia e male, non capisce niente di quello a cui si applica e non si biasima per questo perché già gli sembra un miracolo applicarsi a qualcosa, e quando finisce con i suoi doveri di studio o lavoro torna a casa dove ha un sacco di cose da fare, ma gli sembra giusto dedicarsi un’oretta di meritato relax. Sì ma dai, che sarà mai se entro un attimo su Facebook, guarda quello che foto che ha, andiamo a vedere, ah ma non mi dire che è fidanzato con quella, io pensavo che stesse con un altro…basta basta adesso devo mettermi a studiare…aspetta che leggo questa cosa…una controllatina alle e-mail…nooo che tardi devo andare a studiare, sì ma prima devo fare quella telefonata… Le orette diventano due, e poi tre, e così passa quel che resta del pomeriggio ed anche della sera.
Naturalmente, i peggiori nemici del lagnuso sono gli attivi. Facciamo qualche esempio: la collega che le lezioni sono finite oggi, l’esame è tra due settimane e lei ha già finito il programma e fatto i riassunti di mille pagine di libro mentre si sta preparando anche un’altra materia, mentre tu è già tanto se sai di che libro si tratta, e uscendo fuori dall’aula ti dice “in bocca al lupo per l’esame!”, o la madre che è stata dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio al lavoro e una volta a casa ha cucinato la cena, fatto i piatti e alle dieci di sera si è messa a stirare, che ti dice “eh ma ti stanchi subito”.





Ora, tu che leggi e stai già giudicando, pensando che ti fai il culo dalla mattina alla sera e intanto c’è gente che spreca il suo tempo, non credere che il lagnuso goda di questa sua condizione. Mentre sta davanti al computer o sul divano a vegetare, si rende conto che si sta annoiando a morte e che farebbe meglio a darsi una mossa, ma non riesce a schiodarsi assolutamente, è sotto incantesimo della pastoia. A sera è stanco più di quanto lo sarebbe stato se avesse lavorato, incazzato con sé stesso e con gli altri a cui riesce sempre in qualche modo a dare la colpa per la sua immobilità, e depresso perché si sente veramente inutile, un calice rosso e oro regalato Natale, con la sabbiolina dentro e la candela, che sta lì brutto e  trionfale a prendere polvere. Allora pensa che domani andrà meglio e sarà molto più attivo, e con un po’ di fortuna si salverà dal mostro paralizzante. Ma se così non fosse, ahinoi. Non auguro a nessuno un’intera settimana di lagnusia, quando hai un sapore orrendo in bocca, non sai più cosa significhi la parola emozione, vivi in un sonno costante e costantemente disturbato che non ti riposa, e il giovedì mattina quando cominci a svegliarti pensi, ancora in dormiveglia, “ah oggi è sabato non mi devo alzare”, per poi scoprire con orrore la verità quando torni in te stesso, e arrivato al venerdì a sapere che già è passata una settimana e ancora non hai concluso mille cose lasciate a metà preferiresti buttarti sotto un tir, ma tanto è già così che ti senti.


BV

17 commenti:

  1. ahhaaha, ma è davvero così la lagnusia!
    però hai dimenticato di parlare del farmaco che la guarisce, siculo pure lui: i famosi due calci in culo!!! fanno effetto immediato.
    (tranne che il lagnuso sia terminale e allora neanche le scarpe a punta aiutano...)
    GD

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    1. Credimi, io sono un caso disperato e non ci possono nemmeno I calci in culo...poi con la faccia che ho hanno paura di avvicinarsi, altro che calci...

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  2. io me lo immagino il "lagnuso"...sono stanco...stanco...stanco...e non ho fatto niente!!! credo che nessun farmaco lo possa salvare. Bellisssssimo!

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  3. OGGI sono molto FELICE! non so per quale motivo ma riesco ad entrare e commnetare il BLOG..sara' per il lieto evento di ieri sera ? :)

    BARTUCCA, perche' ti sei trasformato in un TAG della LAGNUSIA?

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    1. cos'è sta storia?
      io mi trasformo solo nel supereroe di cui sono un inutile alter ego!

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  4. Dimenticavo: BARTUCCA DATTI UNA MOSSA E NON TI LAGNARE SEMPRE! MOOO BASTAA!!

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    1. WOOOD! Non è Bartucca!

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    2. Miiii con ste sigle! BV VB ...vero è che dovrei riconoscerlo dalla stile. sigh! E' l'eta' perdonatemi

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    3. Mici! Mici! Mici!
      vogliamo un post scritto dalla MICI.
      La sua sigla è MW
      gd

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  5. wuuuuuuuuuuuuuuuudddddddd
    fai commentare la Mici.... lei si sarebbe accorta che il post è firmato BV e non VB
    BV è Valeria.....

    datece la mici!
    GD

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  6. Bella la lagnusia, ormai facciamo coppia fissa da anni!

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  7. Che LAGNA che siete! A Lavorare !

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  8. Si vede che la wood è padana! Ahahhha no che così sputtano la mia terra

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  9. non so se si può,ma questo post rende talmente bene l'idea che a me è venuta subito in mente una divertentissima imitazione da parte di un mio adorato duo! quindi vi incollo il link dei primi 30 sec di questo video che riassume benissimo il significato di lagnusia siciliana :
    http://www.metacafe.com/watch/482465/ficarra_e_picone_tribunale_privato/
    e complimenti a BV :)
    AG ;P

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  10. lagnusia portami via!

    brava Valeria!

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